La
tradizionale Rassegna dell’Olio Extravergine di Oliva di Reggello
che è giunta alla
sua trentaduesima edizione ci ricorda che l’olio è uno dei prodotti
più di rilievo della buona terra toscana. L’olio extra vergine di
oliva è l’indispensabile condimento che esalta il sapore di ogni
cibo, il pregiato ”oro verde giallo”, oltre ad essere gradevole è
anche salutare per i contenuti antiossidanti per l’organismo.
L’olio toscano ha un suo preciso carattere: il colore verde, che nel
tempo può assumere sfumature giallo dorate, la limpidezza brillante,
il profumo fragante di fruttato, intenso ed armonico e quei sapori
gradevolmente piccantini di oliva verde o matura con leggeri sentori
di mandorla quando è di fresca frangitura oppure di carciofo e di
erbaceo dopo.
Tra i fattori che concorrono a queste particolarità, è da ricordare
che la Toscana è la più “fredda” delle regioni mediterranee
coltivate ad olivi, poi la natura e la fertilità delle nostre
colline, la specie degli olivi, i cosidetti cultivar con
caratteristiche diverse: la varietà ”frantoio” (i cui frutti sono di
forma ovoidale allungata, di colore giallo, rosaviolaceo che tende
al rosso vinoso), il “moraiolo” (detto anche”morellino” di colore
nero opaco a maturità), il “leccino” (a maturazione di colore nero
corvino) e in quantità minore le varietà “pendolino” e “correggiolo”.
Importanti anche il periodo di raccolta (la cosiddetta”brucatura”)
che inizia verso la fine di novembre ed arriva fino a metà dicembre)
e la frangitura fatta a freddo (più o meno come si faceva in passato
nei vecchi
frantoi) o a ciclo continuo (ovvero senza interrompere la
lavorazione inserendo le olive da un lato
del macchinario e facendone uscire
l’olio da un altro). La cucina toscana, apprezzata in tutto il
mondo, è tale anche grazie all’olio d’oliva; basti pensare alla
ribollita, alla fettunta, alla panzanella, al pinzimonio, piatti
semplici che vengono esaltati dal sapore e dal profumo dell’olio.
Fra gli olii di assoluta eccellenza sono da ricordare quelli delle
colline fiorentine (tra cui spicca proprio quello di Reggello, delle
colline del Pratomagno, di Impruneta, della Valdisieve, delle
colline del Chianti.
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