Cosa, Come, Dove, Quando nel Verde della Toscana


Il Chianti Colli Fiorentini

La storia di Firenze è strettamente legata alla coltura della vite e al vino. In epoche lontanissime, ancor prima che il nome Chianti divenisse famoso, era già rinomato il Vinum Florentinum prodotto sulle colline che circondano la città. E se non fosse stato per i proventi derivati da questi vini probabilmente oggi non avremmo nemmeno lo splendido Palazzo Vecchio! Infatti quando nel 1228 fu approvato il progetto di Arnolfo di Cambio le casse della Signoria erano sconsolatamente vuote. Si ricorse quindi e con immediatezza alla cosiddetta “gabella da vino”, una tassa il cui ricavato fu utilizzato per acquistare il terreno e per costruirvi la nuova sede del potere cittadino! La storia più recente è quella del D.M. 31.12.32 che ufficializzava la zona di produzione del Chianti con le relative sottozone, tra cui quella dei Colli Fiorentini. Seguiva poi il D.P.R. del 9 agosto 1967 che riconosceva la D.O.C. (Denominazione di Origine Controllata) e poi il D.P.R. del 2 luglio 1984 che conferiva la D.O.C.G. (la G. sta per “garantita”) con un disciplinare di produzione ancora più restrittivo del precedente. Tra l’altro impone per il Chianti Colli Fiorentini condizioni più rigide rispetto al Chianti senza denominazione aggiuntiva.

La cosiddetta zottozona “Colli Fiorentini” si riferisce ad un ampio territorio unanimemente considerato come particolarmente vocato per la produzione di vini eccellenti. Questi vigneti, che hanno una potenzialità produttiva di circa 90 mila hl (circa il 10 % della produzione totale Chianti), sono distribuiti in ben diciotto comuni (oltre a Firenze, Bagno a Ripoli, Barberino Val d’Elsa, Certaldo, Fiesole, Figline Valdarno, Impruneta, Incisa Valdarno, Lastra a Signa, Montelupo Fiorentino, Montespertoli, Pelago, Pontassieve, Reggello, Rignano sull’Arno, San Casciano Val di Pesa, Scandicci, Tavarnelle Val di Pesa) che si trovano più o meno a sud rispetto al capoluogo provinciale.

I vitigni utilizzati per il Chianti Colli Fiorentini sono quelli tradizionali utilizzati per il Chianti ovvero il Sangiovese, il Canaiolo nero, il Trebbiano toscano, la Malvasia e il Colorino

Il vino prodotto in queste zone è equilibrato, di odore e sapore intensamente vinoso e prolungato, ben strutturato, decisamente sapido, leggermente tannico che si affina col tempo (1 - 3 anni). I vini prodotti nelle zone più elevate possono godere di un invecchiamento maggiore (3-5 anni). Il colore è il rosso rubino vivace che tende all’aranciato con l’invecchiamento. La gradazione alcolica è generalmente sui 12 - 13 gradi. L’abbinamento gastronomico ideale è per accompagnare la carne alla griglia, gli arrosti, la selvaggina, ma può considerarsi tranquillamente un vino da tutto pasto. La temperatura di servizio è sui 18-20°.

Nel settembre 1994 un gruppo di produttori si è riunito fondando il Consorzio Chianti Colli Fiorentini con l’intento di valorizzare e promuovere questi vini e i territori in cui sono prodotti.


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