Cosa, Come, Dove, Quando nel Verde della Toscana


ValdiSieve

Il fiume Sieve è un importante affluente dell'Arno che rende fertile e bella questa dolce e lunga valle che dagli Appennini arriva a lambire quasi la città di Firenze. Ai suoi bordi si alternano dolci ed erti pendii coltivati a vigneti. In effetti siamo in una terra i cui vini, fra cui splendono i due DOC Chianti Rufina e Pomino, sono stati decantati fin dall'antichità.In primavera, quest'anno dal 19 al 22 maggio, i nettari della Valdisieve vengono celebrati nella festosa Mostra Mercato del Toscanello d'Oro che si tiene a Pontassieve. Pare siano stati addirittura gli etruschi che, ancor prima di Roma, avevano insediamenti in queste zone ad impiantarvi qui la coltura della vite e l'arte di fare il vino. In tutti i casi, il primo documento che certifica la produzione del vino è del XV sec. ed è "Gli Statuti della Contea di Turicchi" del Vescovo di Fiesole Messer Leonardo Salutati. Poi il celebre Francesco Redi nella sua opera "Bacco in Toscana" (1691) si sperticò in lodi per questi nettari: "Quel gran vino di Pomino/Sente un pò dell'affricogno/Tuttavia di mezzo agosto/Io ne voglio sempre accosto". E veniamo a parlare un pò di questi vini. Innanzitutto del Chianti Rufina che prende il nome sia dal paese, nel cui territorio comunale se ne produce la gran parte, che dall'omonimo torrentello affluente della Sieve. Questa denominazione costituisce solo il 5% dell'intera produzione che va sotto il nome di Chianti. E' un vino a Denominazione di origine Controllata e Garantita prodotto, come si è detto, nel comune di Rufina e in alcune zone dei comuni di Dicomano, Londa, Pelago e Pontassieve. I vitigni utilizzati sono per il 50 - 80 % il Sangiovese, quindi il Canaiolo nero, il Trebbiano Toscano e la Malvasia del Chianti. Le sue principali caratteristiche sono: il colore rosso rubino, l'intenso profumo di viola mammola ed il gusto vivace e robusto. La gradazione alcolica minima è sui 12,5° gradi. Il Chianti Rufina si adatta all'invecchiamento (quello ideale è di 2 - 3 anni) e si accompagna ottimamente agli arrosti di carni rosse e bianche, formaggi stagionati e cacciagione. In genere va servito sui 18/20°. Il Pomino è un prezioso vino a DOC che nasce nell'omonima frazione del comune di Rufina (400/700 m. s.l.m.). Esiste sia rosso che bianco e anche come Pomino Vin Santo. I vitigni utilizzati per il rosso sono il Sangioveto, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot e Pinot Nero. La gradazione alcolica minima è sui 12°. Il colore rosso rubino intenso, l'odore caldo e austero, il gusto morbido e corposo: la temperatura ideale è sui 18° e si abbina splendidamente a carni rosse e bianche, cacciagione, selvaggina e formaggi. Il Pomino bianco viene prodotto con uve Chardonnay, Pinot Bianco, Pinot Grigio e altre. E' di aspetto quasi bianco con lievi riflessi grigi. L'odore è fruttato e il gusto armonico asciutto. Si serve sui 10° e accompagna antipasti, pesci delicati e carni bianche. Il Pomino Vin santo è giallo ambrato, il suo odore intenso ed etereo, il gusto pieno, austero e nobile, si serve ben freddo come aperitivo, con i dolci o come vino da meditazione. Rufina il paese, più comunemente detto "la Rufina", è un antico centro agricolo di origine etrusca, dominato dalla spettacolare Villa di Poggio Reale del XVI sec. costruita su progetto di scuola michelangiolesca. Oggi la Villa è sede dell'interessantissimo Museo della Vite e del Vino della Valdisieve in cui, divisi per sezioni (viticoltura, enologia, commercializzazione e consumo, arte del bottaio), sono esposti circa 900 oggetti e reperti legati al mondo della produzione vinicola. Il Museo si completa con una biblioteca di oltre 2500 volumi. Nei dintorni di Rufina sono da vedere: a Pomino, la pieve romanica di San Bartolomeo e la villa detta del Palagio, costruita nel cinquecento dalla famiglia degli Albizi; a Rugiano la Chiesa-oratorio, un'importante e rara testimonianza del '600 fiorentino. Si scende seguendo il corso del fiume e si arriva a Pontassieve, il grosso ed importante centro di antiche origini etrusche in cui la Sieve si congiunge con l'Arno. Il suo centro storico è costituito dall'antico Borgo che mostra i resti delle vecchie Mura con la Torre dell'Orologio e la Porta Fiorentina; dal borgo si arriva, a piedi, fino al Ponte Mediceo, costruito nel 1555, che dà nome al luogo e di cui è divenuto il simbolo, anche se paradossalmente il centro del ponte divide il comune di Pontassieve da quello della non proprio vicinissima Pelago. Si lascia il paese, oltrepassando il fiume e si raggiunge Rosano, il borghetto, in comune di Rignano sull'Arno, raccolto attorno ad un monastero del 780 (interessante la torre campanaria e l'interno che presenta un Crocifisso duecentesco e un trittico di Giovanni da Ponte raffigurante l'Annunciazione con Santi). Nelle vicinanze c'è il complesso di Castiglionchio o Castellonchio, antico insediamento fortificato, ricco di storia. Oggi è un'accogliente ed elegante fattoria attrezzata per l'agriturismo, con un valente ristorante e dove inoltre si producono vini, vin santo e olio extra vergine. Da Rosano si può scegliere: o si va a Firenze, oppure ci si inerpica lungo le pendici del Pratomagno a respirare aria quasi di montagna e visitare il paese di Reggello.


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