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ISBN 978-88-97060-42-0
Edmondo De Amicis nacque ad Oneglia il 21 ottobre 1846. La sua fama è indissolubilmente legata al romanzo Cuore, ancora oggi, uno dei libri più popolari della letteratura per ragazzi, nonostante le pesanti critiche di sentimentalismo che da sempre gli sono state scagliate contro. Il libro nel tempo ha venduto centinaia di migliaia di copie in tutto il mondo e, fra il libri italiani per ragazzi, è considerato secondo solo a Pinocchio. In tutti i casi, rimane un punto fermo della letteratura italiana e precisa testimonianza del forte impegno letterario di De Amicis impregnato di sentimenti unitari in piena armonia con gli ideali del nuovo stato italiano.
Frequentò le scuole primarie a Cuneo, dove la famiglia si era trasferita quando aveva appena due anni, e poi, a Torino, il liceo e il Collegio Candellero, un istituto a carattere militare. A quattordici anni tentò la fuga per raggiungere Garibaldi e i Mille a Marsala; furono i buoni uffici della madre, a cui era affezionatissimo, a dissuaderlo. Nel 1861 conosce la prima dolorosa esperienza per l’improvvisa morte del padre, “banchiere regio dei Sali e Tabacchi”. Inizia quindi a frequentare ambienti letterari e scrive le prime poesie che invia ad Alessandro Manzoni che addirittura gli risponde: “Se dicessi che i versi mi paiono senza difetti, sarei un adulatore; ma parlerei egualmente contro il mio sentimento se non dicessi che mi par di vedervi il presagio d’un poeta”.
A diciassette anni entrò all’Accademia Militare di Modena e con il grado di luogotenente partecipò alla battaglia di Custoza. Nel 1865 fu ufficiale a Messina da dove partì nel 1866 per partecipare alla guerra contro l’’Austria. Divenne quindi giornalista, trasferendosi a Firenze per assumere la direzione de L’Italia militare, giornale del Ministero della Guerra. Gli scritti di questo periodo vennero raccolti poi nel volume La vita militare (1868). Passò quindi a La Nazione di Firenze (1868) e come corrispondente seguì la presa di Roma nel 1870. Successivamente si trasferì in Piemonte, prima a Pinerolo e poi definitivamente a Torino dalle parti della stazione di Porta Susa (in piazza XVIII Dicembre 1, all’epoca Piazza S. Martino; una lapide lo ricorda). Nel 1875 sposa, in maniera semiclandestina, Teresa Boassi con cui convive da due anni e da cui ha avuto due figli. Prese quindi a viaggiare per il mondo creando gli interessanti reportages: Spagna (1872), Ricordi di Londra (1873), Olanda (1874), Marocco (1876), Costantinopoli (1878/1879), Ricordi di Parigi (1879). Nel 1886 esce Cuore, la sua opera più famosa (ispirata dalle vicende scolastiche dei figli Ugo e Furio). Il romanzo, costruito come un diario in cui il protagonista Enrico Bottini narra le vicende di una scuola elementare, riscosse subito uno strepitoso successo: In pochi mesi ne furono stampate ben quaranta edizioni e il libro fu tradotto pressoché immediatamente nelle principali lingue europee. Per la mancanza di riferimenti religiosi il libro fu sprezzantemente criticato dai cattolici.
Per rafforzare il successo, riprende i resoconti di viaggio; è di questo periodo Sull’Oceano, l’appassionante racconto di un viaggio da Genova a Montevideo e dal Rio della Plata fino a Buenos Aires. Incomincia quindi ad interessarsi a temi come l’emigrazione, l’istruzione popolare, e agli ideali del socialismo: Stringe amicizia con Filippo Turati e collabora ai giornali del Partito Socialista, La Lotta di Classe e Critica Sociale. Pare, ma niente è stato mai accertato, che nello stesso periodo sia stato iniziato alla Massoneria. Scrive Il romanzo di un maestro (1890), La maestrina degli operai (1895), La carrozza di tutti (1899)… Il 1898 fu un anno terribile per De Amicis: prima la morte dell’adorata madre, la separazione definitiva con penosi strascichi da Teresa Boassi e il misterioso suicidio del figlio ventiduenne Furio.
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EDARC Edizioni
Bagno a Ripoli
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