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Carolina Invernizio
ISBN: 978-88-97060-40-6
€. 4,99 Nella notte del giovedì grasso un’enigmatica dama mascherata incontra un giovane studente e s’accompagna con lui. Un efferato omicidio sconvolge il nascente idillio. Da lì in poi, il mistero corre attraverso delitti, equivoci, tradimenti, segreti inconfessabili, aggressioni fino alla drammatica conclusione nella quale finalmente trionfa il vero Amore. Una storia di intrighi e passioni, un forte romanzo popolare con personaggi femminili di grande carattere quasi anticipatrici di un femminismo che è di là da venire.
Carolina Invernizio La regina del romanzo d’appendice all’italiana
Carolina Invernizio fu la più popolare scrittrice italiana negli anni tra la fine dell’Ottocento e tutta la prima metà del Novecento. Tuttavia, fino ad oggi, ha sempre conservato una fitta schiera di lettrici e lettori, appassionata alle sue intrigate trame e alle sue coinvolgenti storie passionali. Periodicamente, nonostante il disincanto dei tempi moderni, appaiono ristampe dei suoi titoli, a riprova che il cosiddetto romanzo d’appendice, quello un tempo definito feuilleton, rimane sempre vivo prescindendo dall’inverosimiglianza di certe contorte storie d’amore e d’odio. Carolina Maria Margaritta Invernizio nacque a Voghera il 28 marzo del 1851 da Ferdinando, funzionario delle Imposte, e da Anna Tettoni. La reale data di nascita è stata stabilita solo nel 1993, dopo approfondite indagini negli archivi comunali, poiché lei aveva il vezzo di posticiparla di sette anni. Nel 1865 si trasferisce con la famiglia a Firenze, a quel tempo capitale d’Italia, qui compì gli studi, assieme alle tre sorelle, presso la Scuola Normale, poi diventata Istituto Tecnico Magistrale, dove rischiò l’espulsione per la pubblicazione sul giornalino scolastico di un racconto non confacente con la morale dell’epoca. La sua prima pubblicazione fu il bozzetto Un autore drammatico pubblicato nel 1876 dall’editore Barbini di Milano. L’anno dopo pubblica il suo primo romanzo Rina o L’angelo delle Alpi con l’editore fiorentino Adriano Salani; questa collaborazione durerà per tutta la sua vita. Scrive anche innumerevoli racconti che appaiono sui quotidiani L’Opinione Nazionale di Firenze e La Gazzetta di Torino. Prosegue con le pubblicazioni diventando in poco tempo una beniamina dei lettori. Le sue appassionanti storie a tinte fosche, che ricordavano il romanzo gotico, seducevano il pubblico, ma non la critica che la ignorava o le riservava giudizi sprezzanti. In qualche modo, lodevole eccezione Antonio Gramsci che la definì “l’onesta gallina della letteratura”. Nel 1881, dopo un breve fidanzamento, si sposa con Marcello Quinterno, un ufficiale dei bersaglieri, e vanno ad abitare in via dei Mille, nei pressi della tipografia della Salani; dall’unione nascerà Marcella, l’unica figlia della coppia (1886-1971). Visse sempre da signora perbene, moglie esemplare e madre tenerissima e religiosa (ogni sabato assieme alla figlia si recava in chiesa); fu anche donna elegante appassionata dei grandi abiti a strascico, dei cappelli con le piume e non disdegnò i gioielli. Nella sua vita pubblicò oltre centotrenta tra romanzi e racconti e non fu mai avida di soldi lasciando che si arricchissero più i suoi editori (pare che l’editore Salani le versasse per ogni libro la somma di mille lire più un gioiello in regalo). I suoi libri furono pubblicati in diverse lingue straniere e si dice che in molte case di emigranti italiani, soprattutto nelle Americhe, le uniche letture fossero i libri della Invernizio. Al ritorno del marito dalla guerra d’Africa si trasferiscono a Torino dove abiterà, tranne un breve periodo a Cuneo nel 1914, fino alla morte avvenuta, a seguito di una polmonite, il 27 novembre 1916. Nel cimitero monumentale, sulla sua tomba una statua di Edoardo Robino e la corona di bronzo voluta dell’editore Salani con la scritta “Il tuo nome non morirà”.
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Altre opere di Carolina Invernizio nel catalogo e-book
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EDARC Edizioni
Bagno a Ripoli
FIRENZE P.IVA 03946680489 |
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