Cosa, Come, Dove, Quando nel Verde della Toscana


Presenze etrusche nel Chianti

Quando gli Etruschi raggiunsero il loro massimo splendore, i loro domini si estendevano dalla Valpadana alla Campania. Tuttavia i centri più importanti in cui fioriva la loro civiltà erano compresi tra i fiumi Arno e Tevere, di conseguenza la Toscana conserva, pressochè dappertutto tracce della loro presenza e molti nomi di zone e città hanno una precisa origine etrusca. Infatti numerosi paesi sorsero dove erano insediamenti e necropoli di questo popolo. A detta di alcuni lo stesso toponimo “Chianti” deriverebbe da “Klan” un termine etrusco che significa “chiave”, forse inteso come una possibile entrata al cuore stesso della loro civiltà. La presenza etrusca in queste contrade è fortemente testimoniata da numerosi ritrovamenti e soprattutto da alcune suggestive necropoli che meritano di esser visitate.

A S. Angelo a Bibione, sulla collina del Cipressino, località di grande bellezza e facilmente raggiungibile sia da San Casciano Val di Pesa che da Tavarnelle Val di Pesa e da Greve in Chianti, è stata portata alla luce una grande tomba con camera sepolcrale quadrata a cui si accede per un portale con enormi stipiti monolitici. Le pareti sono formate da lastre originariamente disposte con molta cura. Questo monumento quasi certamente risale alla seconda metà del VII secolo avanti Cristo.

Più a sud, nel Chianti meridionale, alle porte di Castellina in Chianti c’è l’imponente Tumulo di Montecalvario cosi detto poichè in passato sulla sua cima si trovava una piccola cappella che costituiva l’ultima stazione di una Via Crucis. Il tumulo, scoperto accidentalmente nel 1507 ed esplorato ai primi del ‘900, è considerato fra i più interessanti resti architettonici etruschi. Ha un diametro di circa 53 m. che comprende quattro tombe a camera sistemate a croce che seguono la disposizione dei quattro punti cardinali. Alle tombe vere e proprie si accede seguendo un lungo corridoio che raggiunge le camere di fondo e le due cellette laterali. Pur se saccheggiato nell’antichità numerosi importanti reperti, fra cui spiccano alcuni gioielli e la testa di un leone in pietra serena, sono stati trovati in questo tumulo ed hanno fatto presumere che questo fosse il monumento funerario di una ricchissima famiglia.

Nei pressi di Fonterutoli, in località Poggino, sulla strada che porta a Vagliagli, in mezzo ad un boschetto sono state portate alla luce quattro tombe a camera ed una a cassone, che testimoniano il fatto che quest’area in epoca etrusca fosse adibita a necropoli.


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