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Nico Bignami
Touch and Go
Storie di Aviazione, di Cina e di Foreste Canadesi
ISBN 88-86428-17-0
Formato: 13 x 20
Pagine: 224
Prezzo: Euro 12,00
Touch and go è la manovra che
un aereo compie quando atterra e ridecolla immediatamente.
L’autore trasporta i lettori nel suo incessante andare e
ripartire, sempre in cerca di nuove emozioni, vivendo in
culture sempre diverse e stimolanti, senza mai fermarsi...
In questi racconti, i
personaggi, la descrizione dei luoghi e la cura dei
dettagli, non solo inseriscono il lettore in culture
diverse, ma sono anche occasione per studi di carattere,
permettendo a volte aperture a una possibile lettura
metaforica.
Il tono dei racconti non è uniforme; alcuni sono leggeri e
divertenti, altri rivelano la personalità dell’autore (forse
senza che lui se ne renda conto) andando in profondità,
suscitando la riflessione, a volte la commozione.
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Nico Bignami è nato a Rezzato (Brescia). La sua
attività di imprenditore, la sua passione per l’aviazione e il suo
spirito avventuroso lo hanno fatto viaggiare per tutte le contrade
del mondo. Nel 1978 ha visitato la Cina per la prima volta. Attratto
da quella civiltà è poi ritornato in Cina numerose volte,
studiandone lingua usi e costumi. Si è trasferito in Canada nel
1983. Dal 1987 al 2002 ha lavorato in Cina come consulente
aeronautico. Ha pubblicato articoli e racconti in Italia, poesie e
racconti (in cinese) nel Beijing Literature Magazine, e in giornali
cinesi di Montreal. Ha pubblicato in Canada il libro di racconti, in
italiano, Cina e dintorni; negli Stati Uniti, in inglese,
San Bu, A collection of short stories e, in Italia,
Cina addio e altri racconti. |
Leggi un brano |
Restai fuori dalla Cina per quasi due mesi. Al
ritorno, per prima cosa, tornai al club e decollai
verso sud. Il suolo era coperto di neve, e tutto era
di un bianco uniforme; difficile navigare e trovare
un posto. Mi ricordai della prua 210 e dopo un po’
fui sull’obbiettivo.
Quel giorno uscì solo Fu Xue e non agitò le braccia.
Forse Bai Yun era a dormire o era finalmente andato
a scuola, pensai. La volta successiva fu lo stesso:
solo la donna era fuori. Non potei atterrare perché
la neve mi avrebbe intrappolato e non avrei più
potuto ridecollare.
Tre giorni dopo riprovai, e questa volta Fu Xue
si tolse la giubba e la sventolò come una bandiera,
per farmi capire che dovevo scendere. Tornai
all’aeroporto, lasciai l’aereo e mi recai da lei in
macchina. Quando arrivai quasi mi insultò perché ero
rimasto via tanto tempo e mi ero fatto tanto pregare
prima di scendere.
-
E’ colpa della neve, e prima sono stato all’estero,
le dissi.
Aveva la faccia triste. Senza dire altro mi prese
per mano e mi guidò verso un alberello che spuntava
dalla neve. Qui sotto, mi disse, c’è Bai Yun. Mi è
morto fra le braccia, è successo tutto in un giorno,
così in fretta, non ho avuto nemmeno il tempo di
portarlo al paese in bicicletta. Forse l’avrebbero
salvato. Sai, ti cercava spesso, e ti chiamava. Gli
avevo promesso che saresti tornato, sì, saresti
tornato e saresti stato sempre qui con noi. Ho fatto
tutto da sola, senza avvertire nessuno. Tanto per
gli altri lui non era nemmeno nato, non era un
bambino legale, esisteva solo per me e per te. Ho
tanto sperato che tu saresti arrivato in tempo. Ho
tanto sperato…
Ho sradicato quell’alberello che era vicino alla
porta, ti ricordi, e l’ho trapiantato qui per
segnare il posto: lo sappiamo solo noi due.
Ti prego, stasera resta con me. Mi devi consigliare;
non so cosa fare e dove andare. Forse tornerò al
villaggio e mi occuperò dei miei genitori, ora che
sono tornata a essere una donna senza niente di
illegale.
L’indomani mi disse: il tempo dell’odio è finito. Ho
deciso, tornerò a Sanjia Cun; sono ancora giovane,
e potrò ricominciare a vivere, forse. Se resto qui
non smetterò più di piangere. Oltretutto non ho più
un vero motivo per vivere in questo modo. Non
venire più qui, non mi troveresti.
Tornai invece un’ultima volta, alcuni giorni dopo,
facendo un passaggio basso sull’albero di Bai Yun.
In seguito, non mi recai più all’aero club. Smisi
di volare
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10th Blue
Metropolis Montreal International Literary Festival
April 30
May 4
2008
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SUNDAY, MAY 04 2008 @ 2:00 PM
#128 |
IN TRANSITO |
Des auteurs italo-canadiens lisent des
extraits, en français, en anglais et en
italien, de leurs derniers livres et
discutent du concept de lieu et d'espace
comme moteur de création. Writers of
Italian-Canadian origin will read from their
work and talk about the sense of place in
their writing and where their future
creative excursions might lead them.
With
Nico Bignami,
Donna Caruso,
Michael Mirolla,
Gianna Patriarca,
Francesca Piredda. Hosted by Gina
Valle. Duration: 1:15
Association of Italian-Canadian Writers /
Association des écrivains italo-canadiens |
DELTA CENTRE-VILLE - AUDITORIUM |
MULTI |
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Domenica
4 marzo 2007
Il Giornale di Brescia
Cultura e spettacoli
pag. 41 |
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Claudio,
ecco un commento al tuo scritto intitolato:
"Toccata e fuga" ("Touch and Go")
di Nico Bignami / Edizioni Edarc, 2006
da parte di Noela |
...una stupenda
recensione che invoglia a leggere (almeno me),
calandosi nelle
realtà descritte dai racconti...come atterrarci con
un piccolo velivolo che permette di guardare
da vicino...
bravo, hai reso (ritengo) il senso del libro
recensito |
Gennaio 2007 |
Recensione a firma Claudio
Antonelli sul settimanale “Il Corriere Italiano” di
Montreal (Canada) del libro “Touch and Go” di Nico Bignami.
L’Osservatorio a cura di
Claudio Antonelli
Tratto dal Corriere
Italiano, Montreal
Nico Bignami con
“Touch and Go – Storie di aviazione, di Cina e di
foreste canadesi” (Bagno a Ripoli - Firenze: Edarc
Edizioni, 2006) [disponibile anche alla “Libreria
Italiana” di Montréal] ci fornisce la chiave
d’entrata di tre mondi riservati e per molti di noi
ermetici: la Cina, dove l’autore ha vissuto per
diversi anni, le foreste canadesi con la loro
popolazione autoctona – Bignami vive oggi in Canada
– e il pilotaggio sportivo: Bignami è un provetto
pilota che ha partecipato a gare e ha compiuto
atterraggi un po’ in tutto il mondo. Di qui il
titolo di questa raccolta di trentuno racconti
“Touch and Go” evocante incursioni dall’alto con
toccata e fuga, gusto dell’avventura, nomadismo e
soprattutto ritmo. Ritmo di vita con una
straordinaria capacità di stupirsi e di accettare la
diversità, e ritmo e freschezza di stile: il libro
si rinnova ad ogni pagina grazie ad una
scrittura-movimento aderente, scintillante che fa
tutt’uno con i personaggi, le situazioni, i mondi
continuamente mutevoli.
Nico Bignami ci porge la chiave interpretativa del
mistero Cina offrendoci la vita vissuta dei
personaggi dei suoi racconti che sono i cinesi
stessi, e talvolta gli espatriati giunti da lontano.
In questo mondo descritto in maniera così realistica
dall’autore, penetra talvolta un senso onirico delle
cose con un sottile gusto del paradosso. Di qui la
fine imprevedibile di tante storie. Esemplare è la
conclusione di “Faccia da scimmia”, racconto
celebrante la misteriosa bellezza di certi visi
femminili della Terra del Levante. Direi che la
donna è la vera protagonista di questa Cina
conquistata dall’autore dal di dentro. Dico “dal di
dentro” perché Nico Bignami non solo parla cinese ma
lo scrive, ed ha persino avuto l’onore di veder le
sue poesie e i suoi racconti in mandarino pubblicati
da una prestigiosa rivista letteraria di Pechino.
Le storie che hanno come tema il volo di
competizione e di diporto sui minuscoli apparecchi
ad elica sono straordinariamente avvincenti. Io le
ho trovate anche divulgative ed esemplari per il
loro linguaggio preciso, “tecnico” circa le leggi
del volo e le operazioni di guida. Ma sono storie
nel contempo poetiche. Senza che probabilmente
Bignami lo voglia, costui infatti è la quintessenza
dell’antiretorica, i suoi racconti d’aviazione
assurgono sovente al lirismo, anche per la presenza
in essi della morte.
Il racconto autobiografico “Volare” stabilisce
l’incontro magico tra il mondo del volo e la
selvaggia natura canadese. Quando descrive, in
maniera non si potrebbe più bella, il volo e
l’ammaraggio di un’anatra su un lago del Québec,
l’autore attinge i vertici sia del realismo sia
della poesia. Gli scritti consacrati al Canada,
terra a me certamente più familiare della Cina, mi
hanno permesso di aver un’ulteriore conferma che
Nico Bignami è autore che rifugge da ogni
abbellimento atto a propiziarsi il lettore. La sua
descrizione del triste destino degli autoctoni,
costretti a vivere in una civiltà che non è la loro,
contrasta con la facile ricerca d’effetti
romanzeschi di cui danno invece prova altri autori.
La cacofonia dei gridi e suoni di pennuti e di altri
animali selvatici del Canada, da lui resa così bene
in questo magnifico libro, si trasforma alle nostre
orecchie in musica, perché appunto cacofonia fatta
di suoni veri, uditi anche da me tante volte
trovandomi in foresta. Ed è questo il segreto di
Nico Bignami, originario della provincia bresciana,
uomo girovago, uomo coraggioso, sempre pronto a
stupirsi e schietto come pochi altri: un’adesione
vibrante al mondo rappresentato; adesione dettata da
rispetto e amore pudico per cio’ che può appare
diverso ed estraneo, ma che appartiene alla Terra e
quindi appartiene a noi tutti. |
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