Una pagina dal cap.2
Riprende il viaggio - Chisinau e
dintorni
Ritorno alla mia storia e al motivo che mi ha
portato a visitare la Moldova. Come ben era chiaro
dal racconto iniziato nel capitolo precedente volevo
rivedere Angela, a casa sua e con i suoi figli. In
realtà avevo rivisto Angela l’anno precedente a
Bucharest per portare i documenti necessari per il
suo visto di ingresso in Italia per frequentare un
corso di specializzazione e di formazione di OOSS
(operatore socio-sanitario) presso una scuola di
formazione nel Veneto. Racconterò poi la storia e
l’esito (negativo) di questo viaggio, inutile e
stressante per entrambi.
Questa volta non avevo alcuno scopo preciso se non
quello di vedere la Moldova e Angela. Così ho fatto.
Con l’aereo sono partito dall’Aeroporto di Bologna,
scalo a Vienna e poi arrivo a Chisinau.Era uno
splendido pomeriggio di ottobre e la prima
impressione durante l’atterraggio è stata quella che
la Moldova era un Paese fatto di un verde intenso,
inframmezzato da chiazze di colore grigio. Il verde
era quello dei campi e dei vigneti, nei quali era
appena avvenuta la vendemmia, ma il grigio era
inspiegabile perché normalmente le abitazioni viste
dall’alto mostrano il colore rosso (o verde scuro o
rosso scuro) delle tegole o dei coppi a seconda
delle usanze costruttive. Invece qui prevaleva
quasi del tutto il colore grigio dei tetti e dei
muri. Ho capito e visto in seguito che il grigio dei
muri erano pietre e mattoni di tufo con i quali
venivano erette le case (anche i grossi condomini e
palazzoni di era sovietica) ma il grigio dei tetti
erano le lastre in materiale ondulato “eternit” che
noi in Italia abbiamo da tempo escluso da ogni
costruzione in quanto portatore di agenti
cancerogeni a causa di amianto e derivati, ma qui
evidentemente questi problemi non esistono!
(G.Cavallo) |